Disturbo dell’attenzione: Il segreto per migliorare la concentrazione degli studenti

La Bhagavad Gita (uno dei testi più autorevoli dello Yoga) descrive la mente come uno “strumento dell’anima“, che a seconda di come viene usata può diventare la nostra migliore amica o la nostra peggiore nemica.

Questo concetto ti può essere molto utile per spiegare ai tuoi studenti come approcciarsi all’addestramento della mente.

Ma procediamo per gradi e vediamo un po’ i segreti del metodo Yoga in Classe: lo Yoga educativo per eccellenza che infonde nei tuoi studenti calma, concentrazione e autodisciplina.

Il primo passo: aiuta i tuoi bambini a cambiare punto di vista!

Per lo Yoga la mente è al pari del corpo: uno strumento grazie al quale possiamo interagire con il mondo esterno.

Se la mente è uno strumento, l’anima secondo lo Yoga è il suo “utilizzatore”.

Quindi un primo passo molto importante per allenare i tuoi studenti a concentrarsi è quello di insegnare loro a non identificarsi con la propria mente

Quando il bambino impara a non identificarsi con i processi di pensiero, vede la mente come un qualcosa di “esterno a lui”, e da questa prospettiva il passo dopo è semplice: “se io non sono la mente, vuol dire che la posso osservare, controllare e migliorare…certamente più facile a dirsi che a farsi…ma con i giusti esercizi ti assicuro tutto è possibile😊!

 

Nella Formazione Yoga in Classe a questo proposito diamo alle nostre corsiste esercizi di addestramento della mente molto semplici ed efficaci da proporre ai bambini per aiutarli a cambiare approccio verso la propria mente.

 

Facciamo un ulteriore passo. Lo studente deve anche sapere che i pensieri sono difficili da controllare e per farlo ci vuole allenamento, esperienza e costanza. E’ un po’ come dire: attento che sul ring c’è uno molto forte, quindi preparati bene, sii cauto e fai del tuo meglio, ma non ti demoralizzare se ogni tanto ti manda a KO.

 

Grazie a questa conoscenza, il bambino, ogni volta che trova nella sua mente dei “pensieri polverosi” (perché ricordiamoci che nessuno è perfetto) si sentirà “meno colpevole” perché ha imparato tre cose: 

  1. a non identificarsi con la mente
  2. e che la mente è per sua natura instabile
  3. ma con la giusta pratica è possibile correggerla.

 

 

Nel percorso Yoga in Classe paragoniamo la mente al nostro cane, che quando è addestrato ci è fedele, obbediente e amico, ma quando non è addestrato diventa ribelle, irrequieto e combina guai.

Col tempo i bambini che praticano il metodo Yoga in Classe iniziano dunque a ragionare in questi termini: 

 

se il mio cane combina guai (mente non addestrata), porto pazienza e (con i giusti esercizicerco di addestrarlo fino a quando non risponderà perfettamente ai miei comandi (autodisciplina). 

 

Ecco svelato uno dei segreti del Metodo Yoga in Classe: l’autodisciplina nasce dalla capacità del bambino di cambiare punto di vista e vedere la mente come un “cane da addestrare”.

La “mente cane” dunque non è né buona né cattiva, dipende solo da quanta energia si investe per addestrarla.

 

Vediamo ora il verso della Bhagavad Gita dal quale possiamo estrapolare importanti insegnamenti pedagogici

Per colui che ha dominato la sua mente, la mente è la sua migliore amica, ma per colui che ha fallito nel dominio, la mente rimarrà la sua peggiore nemica.

Bhagavad Gita 6.6

Da questo verso possiamo dedurre importanti insegnamenti educativi, che possiamo con i giusti esercizi spendere subito nella didattica, vediamoli:

  • Noi non siamo la mente
  • Noi, non non siamo i nostri pensieri
  • La mente è uno strumento e con il giusto distacco possiamo addestrarla
  • La mente può essere migliorata e allenata
  • La mente può essere la nostra migliore amica o la nostra peggiore nemica
  • La mente non è perfetta e può quindi “mentirci”, quindi è necessario stare attenti ai propri processi di pensiero.

Secondo passo: insegna ai bambini a fare amicizia con la propria mente

Il secondo passo per educare i tuoi studenti ad addestrare la mente, è insegnare loro come relazionarsi con la mente.

 

La mente dunque deve essere presentata come una “grande amica” da conoscere, istruire e starci insieme.

 

Ritornando all’esempio del cane, lo scopo ultimo della relazione non è  quello di addestrarlo ma piuttosto di giocarci insieme stringendo con lui una splendida amicizia.

Un altro punto importante da evidenziare agli studenti è che la mente se non viene addestrata può diventare la nostra peggiore nemica: se un cane monello non viene addestrato prima o poi farà danni e chi ne pagherà le conseguenze è il proprietario!

 

Dunque è sempre bene “non fidarsi troppo” di ciò che ci dice la nostra mente, e fare il possibile per addestrarla con i più bei pensieri luminosi e allo stesso tempo renderla la nostra migliore amica

 

Nel metodo Yoga in Classe diamo due tipologie di esercizi Yoga molto efficaci per l’addestramento della mente:

  1. Metodo ARA: un potentissimo metodo per coltivare pensieri luminosi per il bene proprio e del prossimo.
  2. Five Steps Yoga: Una pratica di Yoga di 10 minuti al giorno da fare in classe, suddivisa in 5 steps che porta gli studenti a rilassarsi in modo progressivo fino ad incontrare e conoscere la propria amica mente e fare amicizia con lei.
 
Grazie alla testimonianza diretta di centinaia di insegnanti, abbiamo visto che il Metodo Yoga in Classe risulta essere lo Yoga educativo per eccellenza che ha il potere di risvegliare nei bambini il più alto potenziale interiore. 

 

Per questo motivo, credo che più di ogni altra cosa sia importante per te riportarti ai fatti. Di seguito una importante intervista che ho fatto ad una insegnante Senza Zaino della scuola Primaria, che racconta dei risultati che ha ottenuto con il metodo Yoga in Classe: l’intervista è un po’ lunga ma ne vale la pena ascoltarla. 

Terzo passo: sii costante

La costanza, non finirò mai a dirlo è la madre di tutte le pratiche.

Se ha la fortuna di avere esercizi di Yoga capaci di trasformare il carattere dei bambini ma non li proponi con costanza (e qui la lista dei perché può essere infinita: 

prove invalsi, ritardi col programma, assenze, covid, malattia, procrastinazione, e chi più ne ha più ne metta 🤐 ecc…) nei tuoi bambini non avverrà alcun cambiamento interiore.

E qui arriva il punto dolente del metodo Yoga in Classe.

L’unica cosa che posso fare per te è formarti nei migliori esercizi di Yoga per bambini ovvero quelli che se proposti con costanza avranno un enorme impatto sui comportamenti dei tuoi studenti in termini di calma, concentrazione e auto disciplina.

 

Ma se questi esercizi di Yoga non li proponi con costanza all’inizio delle tue lezioni, è come se tu avessi un enorme tesoro che non sai di avere. Benché il suo valore è inestimabile, se non lo investi è come se tu non lo avessi!

 

Quindi ciò che aiuterà i tuoi studenti a a realizzarsi nella vita, non sarà il classico colpo di “fortuna”, ma piuttosto la pratica costante di esercizi altamente educativi che abbiano il potere di trasformare il loro carattere.

come si dice: Costruisci il molto con un poco al giorno!

Qual è il primo passo da fare?

Se sei curiosa di insegnare lo Yoga ai tuoi studenti, il primo consiglio è quello di non improvvisare. Se improvvisi e le prime lezioni ti vanno male, i tuoi studenti si faranno una impressione errata dello Yoga e recuperare la loro fiducia non sarà semplice. 

Per questo motivo è importante che tu possa adeguatamente formarti così da andare a colpo sicuro.

Quindi, se sei una insegnante della scuola primaria o dell’infanzia ti consiglio di iscriverti gratuitamente alla nostra formazione gratuita dove ti spiegherò i principi del Metodo Yoga in Classe e in che modo li puoi adottare nella tua didattica per incrementare calma, concentrazione e autodisciplina nei tuoi studenti.

 

Ci vediamo presto

Gian Pietro