Cos’è lo Yoga per bambini e come insegnarlo EFFICACEMENTE nella scuola primaria

Cos’è lo Yoga per bambini e come insegnarlo EFFICACEMENTE nella scuola primaria

Picture of Autore: Gian Pietro Scuccato

Autore: Gian Pietro Scuccato

Insegnanti della scuola primaria, benvenute! 

Sapete bene che la vostra professione è una vera missione e la maggior parte di voi è donna: oltre il 95% in Italia. 

Per rendere la lettura più fluida e diretta, userò il femminile, ma i concetti che troverete valgono per tutti. Preparatevi a scoprire come lo Yoga può trasformare la vostra didattica e la vita dei vostri studenti. 

Buona lettura!

Benvenuta nell’articolo più completo sullo Yoga per bambini nella scuola primaria

Sei pronta a scoprire come lo Yoga possa migliorare il carattere dei tuoi studenti? Questo articolo è la guida definitiva per ogni insegnante della scuola primaria che desidera andare oltre “le semplici posture dello Yoga” e applicare un vero e proprio “sistema pedagogico” progettato per dare risultati concreti.

Qui scoprirai:

  • La differenza tra proporre esercizi di Yoga e attuare un sistema pedagogico incentrato sullo Yoga capace di rendere i tuoi studenti più calmi, concentrati e disciplinati durante le lezioni.
  • Perchè lo Yoga per bambini può essere per te un’ottima strategia per migliorare i livelli di calma, concentrazione e attenzione dei tuoi studenti.
  • Cosa sono gli esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica e in che modo possono influenzare positivamente anche i tuoi studenti più oppositivi e provocatori.

Sei una insegnante dalla mentalità aperta?

Le informazioni che troverai in questo articolo sono diverse dai metodi di Yoga per bambini che circolano comunemente sul web. Se sei una insegnante dalla mentalità aperta, pronta a mettere in discussione il solito approccio, allora sei nel posto giusto.

Per insegnare efficacemente lo Yoga ai tuoi studenti bastano due cose: 

una grande passione e molta competenza.

Con questi due ingredienti puoi ottenere eccellenti risultati (anche con i tuoi studenti più oppositivi!).

È facile farsi ingannare dai “metodi facili”: la promessa di un’oretta di Yoga alla settimana e, voilà, studenti super calmi e concentrati pronti ad ascoltarti. 

Ma la verità è ben diversa.

Per ottenere risultati educativi concreti come calma, concentrazione e disciplina, dovrai fare ciò che il 99% degli insegnanti di Yoga “ordinari” non fa: comprendere come addestrare la mente dei tuoi studenti … ed è proprio questo che una formazione di Yoga per bambini dovrebbe insegnarti a fare.

Il processo di addestramento della mente degli studenti, richiede però una cosa: che tu ti metta costantemente in discussione perchè ciò che funziona con uno studente può non funzionare con un altro.

Se fosse così facile migliorare i processi di pensiero dei bambini ci sarebbe già da tempo un “metodo educativo universale”, ma purtroppo non esiste.

Quindi? Ciò che posso consigliarti è questo:

Sii flessibile a provare strategie educative diverse fino a quando non trovi la chiave giusta per tirare fuori il massimo potenziale dai tuoi studenti… anche da quelli più oppositivi e provocatori. 

E’ una questione di metodo e lo Yoga per bambini ti può aiutare in questo.

 

Insegnare alla scuola primaria lo sappiamo tutti è molto difficile. La cosa importante però è che tu non ti abbatta quando (dopo tutti i tuoi sforzi) non vedi risultati concreti.

Per uscire da questa situazione di stallo un consiglio è quello di focalizzati ad acquisire nuove strategie pedagogiche nella certezza che prima o poi troverai la chiave giusta per educare al meglio i tuoi studenti.

Spesso, per motivare i miei corsisti a non mollare con gli studenti più difficili sono solito dire:

“Una cassaforte per quanto impenetrabile possa sembrare, con la giusta chiave, può essere sempre aperta”.

Ricorda: per quanto tu possa avere nelle tue classi “casi disperati” hai solo bisogno di trovare la giusta chiave pedagogica per sbloccare il loro potenziale e lo Yoga per bambini può esserti di enorme aiuto.

Buona lettura

INDICE DELL'ARTICOLO

Insegnare Yoga ai bambini: le tue motivazioni, le loro trasformazioni

Se sei un’insegnante della scuola primaria, le ragioni che ti spingono ad approfondire lo Yoga per bambini possono essere molteplici, sia che tu stia cercando soluzioni a sfide concrete, sia che tu voglia arricchire la tua missione educativa.

Lo Yoga per bambini può aiutarti ad esempio a:

  • Gestire l’iperattività e l’atteggiamento oppositivo-provocatorio degli studenti.
  • Supportare efficacemente i disturbi specifici dell’apprendimento.
  • Trasformare le “classi difficili” in classi serene e produttive.

Oltre a questi motivi incentrati sul “problema”, potresti desiderare di formarti come istruttrice di Yoga per bambini anche per altri motivi legati alla tua missione educativa come:

  • Desideri fare la differenza nella vita dei tuoi studenti, lasciando un’impronta indelebile che li porti a ricordarti come un’insegnante eccezionale.
  • Vedi l’insegnamento come una vera missione di vita, e vuoi aiutare i tuoi studenti a diventare modelli di esempio per la famiglia e la società.
  • Vuoi dire addio allo stress e alle urla in classe, scoprendo un metodo che crei un clima di armonia e calma, fondamentale per una didattica efficace.

C’è tra queste motivazioni qualcuna che risuona con le tue corde più profonde?

Se si, addentriamoci adesso nello Yoga per la didattica.

Yoga per la didattica: la scienza della consapevolezza

Il termine “Yoga” deriva dal sanscrito “Yuj”, che significa “unire”, “collegare”. Ma non pensiamo adesso a misticismi o filosofie complesse che portino gli studenti ad auto illuminarsi. Per i nostri bambini, lo Yoga è innanzitutto un modo per connettere la mente al corpo, un passaggio fondamentale per la loro crescita evolutiva e già questo non è poco!

In pratica, lo Yoga per bambini è un metodo per sviluppare la consapevolezza: quella preziosa capacità di essere presenti e responsabili in ciò che si pensa, si fa e si sente. 

Migliorare la consapevolezza dei tuoi studenti significa 

migliorare le loro scelte di vita. 

Migliorare le loro scelte di vita significa risultati migliori che vuol dire 

meno sofferenza e più gioia

Osserva attentamente questo schema e per ricordarti di quanto detto ricordati l’acronimo ACR che sta per: Awareness (consapevolezza) → Choices (scelte) → Results (Risultati).

Quando i tuoi studenti (grazie a te) otterranno nella vita risultati migliori (nelle relazioni, nello studio, nello sport, in famiglia) si genererà nella loro mente una potente convinzione di realtà che fa più o meno così:

I risultati che ottengono sono la conseguenza della qualità dei miei pensieri e di ogni mia scelta”

Ecco perché lo Yoga per bambini può migliorare incredibilmente la vita dei tuoi studenti: migliorando il loro livello di consapevolezza trasformi giorno dopo giorno i loro pensieri, le loro scelte e quindi… le loro vite!

Ma per agire sulla consapevolezza dei tuoi studenti devi diventare competente nel trovare la giusta chiave pedagogica per addestrare la loro mente.

Se capisci come fare questa singola cosa, puoi cambiare in meglio la vita di migliaia di studenti.

Il tuo lavoro di insegnante credo sia in assoluto quello che può avere un maggior impatto sul futuro della società perchè di fatto puoi aiutare moltissimi studenti a diventare adesso dei modelli di esempio per la famiglia, i loro compagni e in futuro per il mondo intero… Perchè no? chi abbraccia il metodo Yoga in Classe, abbraccia questa missione di vita.

Come viene insegnato lo Yoga per bambini nella scuola primaria?

Troppo spesso lo Yoga nella scuola primaria viene insegnato come “un’isola felice” dove poter finalmente “sfuggire” dalla realtà scolastica per qualche ora.

Generalmente lo Yoga per bambini viene proposto con la formula “un’ora alla settimana”, dove l’insegnante porta i suoi studenti in palestra e gli propone dei giochi cooperativi, posizioni divertenti, qualche attività di rilassamento e poi tutti in classe.

Questo approccio però ha delle criticità (a meno che tu non sia un insegnante di motoria):

  1. Rischia di dare ai bambini una visione distorta dello Yoga: un modo per evadere dalla realtà quando invece lo Yoga dovrebbe fare l’opposto: dare strumenti di consapevolezza concreti per far fronte alle difficoltà di tutti i giorni, dai compiti a casa alla gestione dell’ansia prima di una verifica.
  2. Lo Yoga non è un insieme di giochi o di posizioni, ma piuttosto un sistema di piccole abitudini quotidiane (te ne parlerò fra poco) ad altissimo impatto educativo che una volta acquisite dagli studenti lavoreranno h24 sul loro inconscio
  3. Lo Yoga non ha alcuna utilità pratica se fatto in palestra perché si da un messaggio ai bambini che non centra nulla con la didattica. Lo Yoga deve poter aiutare i bambini nelle loro piccole sfide quotidiane che quasi sempre si trovano proprio in classe, tra i banchi di scuola e sopra i libri.

Oltre a questo possiamo aggiungere che non sempre la palestra è libera.

Risulta quindi importante che lo Yoga che desideri proporre sia il più utile possibile funzionale alla didattica e a questo proposito fissiamo un concetto fondamentale:

Lo Yoga per bambini non deve farti perdere tempo (visto che ne hai già poco) ma piuttosto farti guadagnare tempo.

Riducendo i richiami e calmando la mente dei bambini, abbassi il tuo stress, aumenti il livello di attenzione e crei quella “speciale armonia” che si respira quando la classe è rilassata e ricettiva. Tutto un altro lavorare!

In questo modo lo Yoga diventerà per te e i tuoi studenti qualcosa di concreto e spendibile da subito in classe.

Detto questo, se sei invece un insegnante di motoria, ricordati di creare sempre un ponte di collegamento tra quello che i tuoi bambini imparano da te sullo Yoga e la didattica di tutti i giorni. 

Ti assicuro che i tuoi colleghi ti saranno eternamente grati!

I benefici dello Yoga per bambini

Il metodo di Yoga per bambini che adotterai dovrebbe col tempo portarti a migliorare nei bambini quelle competenze trasversali utili per la didattica e la vita di tutti i giorni. Ti elenco una serie di benefici e/o competenze trasversali che potresti ottenere da un corso di Yoga per bambini ben strutturato:

  • Più concentrazione
  • Maggiore consapevolezza
  • Capacità dei bambini di calmarsi intervenendo proattivamente sul loro stato emotivo
  • Attitudine al miglioramento continuo
  • Aumento della motivazione intrinseca
  • Capacità di auto motivarsi
  • Maggiore intelligenza emotiva
  • Capacità di cura del dettaglio

Queste sono solo alcune delle competenze chiave che potresti ottenere ma non aspettarti miracoli: non tutte le classi rispondono allo stesso modo e spesso dietro alle difficoltà di una proposta educativa (seppur validissima) si possono celare resistenze familiari e culturali che rendono il tutto più difficile e meno fluido.

Ma fortunatamente per ogni problema c’è sempre una soluzione. 

Caso per caso, sono sicuro che la scuola di formazione che sceglierai ti aiuterà con professionalità a superare eventuali ostacoli (del tutto fisiologici per la scuola pubblica) che potresti incontrare lungo il tuo percorso di insegnante di Yoga per la scuola primaria.

Quindi se ti devi ancora iscrivere ad un corso di formazione nello Yoga per bambini assicurati di avere un servizio di tutoraggio che ti possa aiutare nel tuo progetto.

Cos’è un sistema pedagogico e in che modo lo Yoga può aiutarti a svilupparne uno

Ragionare solo per “obiettivi di competenza” potrebbe non essere la strategia migliore per favorire la crescita armonica del bambino. Ti spiego il perchè.

L’approccio per obiettivi segue questo ragionamento:

  1. Fissi l’obiettivo didattico (es. Imparare a memoria l’alfabeto)
  2. Definisci la strategia per raggiungerlo
  3. Applichi la strategia
  4. Valuti i risultati dando feedback ai tuoi studenti, quindi
  5. Aggiusti il tiro per l’obiettivo successivo.

Questo approccio ha però un difetto: lavora sulle competenze ma non sull’Essere.

Lo studente, raggiunto o meno l’obiettivo prefissato, si trova catapultato a quello successivo e così via fino alla fine della scuola, senza nemmeno aver fatto un passo in avanti verso un’altra dimensione che è quella dell’Essere.

La dimensione dell’Essere è quella dimensione profonda del bambino che lo porta in contatto con se stesso e che si manifesta verso l’esterno grazie all’esplorazione dei Valori Universali.

In questa dimensione, non ci sono “obiettivi da raggiungere” ma piuttosto un sistema di abitudini utili, costruttive e funzionali da mettere in atto nel proprio quotidiano per il benessere proprio e per quello degli altri seguendo valori guida ispiratori.

L’abitudine di salutare tutti al mattino, l’abitudine di aiutare i compagni, l’abitudine di indagare sui propri errori, l’abitudine di calmare la mente prima di iniziare una verifica, auto motivarsi in ciò che si fa, sono tutte piccole abitudini quotidiane che quando però diventano molteplici hanno un effetto sinergico sul rendimento a lungo termine dei tuoi studenti.

Lo stesso Aristotele diceva 

“Siamo ciò che facciamo ripetutamente, quindi l’eccellenza non è un atto, ma un’abitudine

ed è proprio qui che lo Yoga può esserti di enorme aiuto perchè ti accompagna ad introdurre nelle tue classi un sistema pedagogico sviluppato su valori universali che ti permette di far acquisire agli studenti tante piccole abitudini positive che li portino col tempo ad un dirompente effetto sinergico sulle loro performance scolastiche in termini di calma, concentrazione e disciplina, ma aggiungerei anche gioia di vivere (visto l’aumento preoccupante dei casi di depressione in Italia tra i giovanissimi).

Cosa sono gli esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica

Hai adesso compreso l’importanza dello Yoga per bambini: creare dei ponti tra Valori e piccole abitudini quotidiane ad elevato impatto per la didattica e la vita di tutti i giorni.

Ma che cosa sono questi Valori educativi? Anche se sai già cosa sono spendo due parole a riguardo per chiarire un concetto. I Valori li puoi vedere come “scatole vuote” dove ognuno ci può inserire quello che vuole.

Per un bambino il valore del rispetto potrebbe voler dire “non alzare le mani” per un altro invece “aiutare il prossimo con cura e concentrazione”.

Come vedi il Valore del rispetto è inteso da bambini diversi in modi e livelli diversi e che dire di quei bambini che non sanno nemmeno cosa sia il rispetto! Detto questo possiamo dire che educare le nuove generazioni ai valori significa anche questo: 

Aiutare gli studenti a interiorizzare i Valori universali con un sistema di abitudini coerenti, utili e funzionali per il benessere proprio e della collettività.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo pedagogico, hai bisogno di ciò che io chiamo “esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica” che sono nient’altro che esercizi pratici che collegano l’astrazione dei Valori con il pragmatismo concreto delle abitudini giornaliere.

Ad esempio, grazie allo Yoga, col tempo puoi selezionare gli esercizi migliori per:

  • migliorare il livello di concentrazione per l’esecuzione dei compiti
  • incentivare la calma mentale prima di una verifica
  • insegnare come auto motivarsi
  • fino ad arrivare ad esercizi pratici per lo sviluppo del valore della disciplina.

Una volta trovato il tuo “Kit educativo” non dovrai fare altro che proporre gli esercizi con costanza fino a trasformarli in abitudini funzionali alla didattica. 

Il concetto è estremamente semplice:

Allena i tuoi studenti ad acquisire piccole abitudini quotidiane che li aiutano a migliorarsi con costanza per tutta la vita.

Agisci a livello dell’Essere.

Gli esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica, possono anche fornirti quella chiave di addestramento della mente che ti aiuta a far fare quel “clic” anche ai tuoi studenti più difficili.

Solo in questo modo lo Yoga non diventa una perdita di tempo ma un alleato prezioso perchè ogni minuto investito in questi esercizi libera nei tuoi studenti una enorme energia attentiva per la didattica.

Quali competenze si possono sviluppare con lo Yoga per studenti?

Parliamo adesso delle competenze che puoi sviluppare nei tuoi studenti con lo Yoga che come hai capito è molto di più di semplici posture corporee.

La lista è particolarmente lunga ma ti inserisco le competenze trasversali che a mio avviso sono quelle principali che potresti senza molti sforzi sviluppare nelle tue classi:

  • Capacità di ascolto
  • Saper come calmare la mente e gestire l’ansia
  • Sapersi concentrare senza distrazioni
  • Assumersi le proprie responsabilità
  • Capacità di addestrare la propria mente (Self Mind Setting)
  • Capacità di automotivarsi
  • Sapersi auto autodisciplinare
  • Capacità di imparare dai propri errori
  • Capacità di empatizzare con il prossimo
  • Servire il prossimo in modo spontaneo e disinteressato
  • Cooperare efficacemente

Il punto chiave però è che quando lavori sulla dimensione dell’Essere del bambino, tu sei parte integrante di questo sistema pedagogico perché ciò che farà la differenza non saranno solo gli esercizi, ma il tuo personale approccio all’educazione di cui vorrei adesso parlarti.

Yoga per bambini: l’ingranaggio fondamentale

Molto spesso mi ritrovo a dover ripetere ai miei corsisti di Yoga in Classe, che ciò che farà veramente la differenza nella buona riuscita del percorso è la 

loro motivazione all’insegnamento.

Per lavorare nella dimensione dell’Essere dei tuoi studenti è estremamente importante che tu percepisca il tuo lavoro non come tale ma come una “missione di vita”.

Quando i tuoi pensieri verso i tuoi studenti sono completamente orientati a fare la differenza nella loro vita, sappi, allora che quando proporrai degli esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica, come per magia diventeranno efficaci anche con gli studenti più oppositivi.

Quando i tuoi studenti sentiranno che tu sei li perchè ci tieni a loro, perchè vuoi che diventino dei modelli di esempio per il mondo, perché desideri donare loro i tuoi tesori interiori allora faranno di tutto per migliorarsi e conformarsi alla tua motivazione profonda.

L’ingrediente che risulta perciò fondamentale in questo processo educativo è e sarà la tua motivazione all’insegnamento, il tuo personale perchè.

Ma non ti preoccupare: non è colpa tua se oggi non senti l’insegnamento come una missione di vita e non è colpa tua se non hai ancora trovato quei profondi e preziosi tesori dentro di te da donare ai tuoi studenti.

Ciò di cui hai bisogno è fare semplicemente chiarezza sui tuoi inestimabili tesori interiori (ce li abbiamo tutti) con l’obiettivo di donarli ai tuoi studenti e diventare per loro un modello di riferimento.

E’ quindi molto importante che la Scuola di Formazione Insegnanti che sceglierai per imparare lo Yoga per bambini ti aiuti anche a …

Trovare in te quelle profonde motivazioni che ti fanno percepire l’insegnamento come una missione di vita: educare le nuove generazioni ai più alti valori affinché possano diventare in futuro dei modelli di esempio per la società.

Chi è la persona più adatta per insegnare lo Yoga alla scuola primaria?

Spesso nella scuola primaria lo Yoga viene insegnato da professionisti esterni con la consueta formula “un’ora alla settimana per 10 incontri

Nel loro programma troviamo principalmente giochi di cooperazione, esercizi di concentrazione, giochi di equilibrio, meditazione, mindfulness, esercizi di respirazione, posture dello Yoga ma anche mandala e chi più ne ha più ne metta.

Chiediamoci però:

 

Queste attività hanno veramente la capacità di migliorare il livello di consapevolezza, concentrazione, autodisciplina e capacità di rilassamento degli studenti?

Il problema dei collaboratori esterni non è nell’efficacia degli esercizi proposti (che non metto in dubbio) ma nella modalità della proposta

Quando la frequenza dei laboratori di Yoga è settimanale, non si può lavorare sulle abitudini e quindi non si può creare un sistema pedagogico incentrato sullo Yoga. 

La dipendenza poi da un professionista esterno, non incentiva l’autonomia dell’insegnante che invece ha un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo dell’Essere del bambino.

Appena l’istruttore esterno se ne sarà andato, bambini e insegnanti si ritroveranno punto a capo. Lo Yoga proposto in questo modo difficilmente può sortire un reale effetto educativo.

Detto questo, dopo vent’anni di esperienza nello Yoga posso affermare che  lo Yoga diventa veramente efficace quando è proposto con un sistema pedagogico che preveda di integrare sistematicamente lo Yoga nella didattica con il motto “un poco tutti i giorni”.

Per questo motivo, se sei un’insegnante della scuola primaria, la persona migliore per insegnare lo Yoga agli studenti non è un professionista esterno ma sei tu perché di fatto vedi i tuoi studenti con maggiore e frequenza e conoscendoli puoi personalizzare il programma per renderlo funzionale alla tua didattica e ai risultati che desideri ottenere.

Tu, meglio di chiunque altro, conosci i punti di forza e di debolezza dei tuoi studenti e grazie alla tua sensibilità e all’esperienza sul campo, puoi col tempo selezionare i migliori esercizi di Yoga e trasformarli in abitudini ad alto impatto educativo che i tuoi studenti poi adotteranno sistematicamente.

Dunque se sei qui, sei nel posto giusto: la figura professionale più adatta per insegnare lo Yoga ai tuoi studenti sei tu.

Come fare la prova del 9 per capire se lo Yoga funziona

Ti stai formando nello Yoga per bambini, lo stai proponendo, vedi i bambini entusiasti ma vorresti capire se è veramente efficace nel trasformare il carattere dei studenti, perché diciamolo: spesso nello Yoga ci si “infila un po’ di tutto per farlo piacere” non sapendo però che con queste premesse i risultati non arriveranno mai.

Ecco dunque alcuni “indicatori comportamentali” che puoi adottare per capire se lo Yoga per bambini sta avendo un reale effetto educativo sui tuoi studenti:

  1. Meno richiami in classe
  2. Gli studenti più oppositivi e provocatori iniziano a seguirti di più durante la lezione
  3. In modo naturale i tuoi studenti iniziano ad aiutarsi di più
  4. Ti chiedono di praticare lo Yoga e quando non lo proponi si sentono a disagio
  5. Quando c’è un errore lo vedono come una opportunità per migliorarsi e non come un “verdetto” sulla propria identità
  6. Gli errori si fanno solamente una volta perchè si è imparato da essi
  7. Più calma nell’affrontare i compiti in classe
  8. Durante le attività in classe gli studenti si distraggono meno e sono molto più focalizzati sul compito
  9. Domande più pertinenti alle spiegazioni seguite da riflessioni più profonde
  10. Aumento della consapevolezza: prima di agire riflettono due volte
  11. Più acuto senso civico: se vedono un loro compagno che butta una carta per terra la raccolgono e poi vanno dal loro compagno per dargli un feedback.

I segnali comportamentali che ti possono arrivare dalle tue classi possono essere molto diversi, ma ciò che risulta fondamentale nel tuo processo formativo è che tu possa imparare ad essere sempre più attenta e consapevole nel capire in che modo gli esercizi di Yoga stanno addestrando la mente con i tuoi studenti.

Per questo motivo se vuoi insegnare efficacemente lo Yoga ai bambini hai sicuramente bisogno di ciò che io chiamo diario di bordo.

Cos’è il diario bordo e perchè ti può aiutare ad insegnare efficacemente lo Yoga in Classe

Ti stai formando nello Yoga per bambini, lo stai proponendo alle tue classi, vedi i bambini entusiasti ma vorresti capire se lo Yoga ha anche effetti positivi sui loro comportamenti, perché diciamolo: il rischio che puoi correre è quello di proporre molte attività di Yoga piacevoli e divertenti ma senza ricadute effettive sui comportamenti e le menti dei bambini.

Ciò che ti può veramente aiutare dunque a diventare sempre più efficace nell’insegnare lo Yoga alla tue classi è quello di tener traccia delle tue osservazioni su un quaderno dedicato che chiameremo “Diario di bordo”.

Questo diario ti serve per collegare osservazioni puntuali su come i tuoi studenti reagiscono alle proposte educative per poi elaborare riflessioni personali finalizzate al miglioramento continuo del programma, con l’approccio “Affila la lama”.

Un metodo eccellente che ti può aiutare in questo è ciò che io chiamo il Ciclo di Autoapprendimento applicato alla didattica

Vediamo come funziona.

Step #1: Procedura / Esperienza

Inizia da una Best Practice, che può essere ad esempio un gioco per lo sviluppo della concentrazione oppure un esercizio di integrazione dello Yoga nella didattica che hai appreso da una Scuola di Formazione Insegnanti e proponilo alle tue classi.

Questo è il tuo primo step del processo di auto apprendimento che ti richiede necessariamente di fare esperienza di quanto hai imparato.

Step #2: Osserva

Conclusa l’attività di Yoga, a fine lezione ti prendi 5 minuti per sederti e scrivere le tue osservazioni oggettive su cosa hai visto e sentito.

In questa fase evita ogni tipo di giudizio personale come ad esempio bene, male, giusto, sbagliato, cattivo, ecc…

Le tue osservazioni dovrebbero fermarsi solo su ciò che vedi e senti e non su ciò che pensi.

Questa fase sarà estremamente importante per rendere la tua mappa mentale la più precisa possibile rispetto al territorio che è la realtà.

Se non lo fai il rischio è di esagerare, universalizzare o supporre cose non reali.

Step #3: Rifletti

Scrivi le tue riflessioni sulla base di ciò che hai osservato. Indaga sulle cause, diventa un detective.

Le domanda guida a cui puoi rispondere sono: 

  1. Perchè questo laboratorio ha funzionato? 
  2. Perchè gli studenti hanno risposto al di sopra delle mie aspettative?
  3. Perchè hanno reagito in questo modo?
 

Dopo aver fatto da tutor a centinaia di insegnanti, per esperienza a volte la bassa efficacia della proposta educativa va ricercata:

  1. Nell’improvvisazione dell’insegnante
  2. La sperimentazione di varianti ancor prima di aver sperimentato le Best practice
  3. Non adeguato studio e preparazione
  4. Imprevisti scolastici

Cosa ancora più importante per rendere le tue attività Yogiche ancora più efficaci è indagare sulle vere cause che hanno portato ad una delle tre situazioni:

  1. Elevata manifestazione di interesse da parte degli studenti
  2. Miglioramento comportamentale (maggiore calma, concentrazione o auto disiciplina)
  3. Coinvolgimento da parte degli studenti.

Quando capisci cosa funziona e perchè funziona hai un tesoro pedagogico tra le mani perchè stai iniziando a capire su quali leve agire per ottenere il massimo dalla tua classe.

Queste scoperte ti serviranno ad efficientare sempre di più il programma di Yoga per bambini in modo tale che il ritorno in termini di calma, concentrazione e autodisciplina nella tua didattica sia massimo.

Ad esempio, molte nostre insegnanti hanno scoperto che alcuni esercizi di Yoga in Classe hanno un effetto molto positivo su bambini autistici.

Sapendolo, iniziano subito a personalizzare certe proposte educative fino ad arrivare al magico momento dell’Eureka ossia l’individuazione di quella chiave educativa che riesce ad ottenere importanti risposte comportamentali anche dagli studenti più in difficoltà.

Step #4: Sperimenta

Una volta che hai capito ciò che funziona e perchè funziona, hai in mano sufficiente conoscenza per sperimentare e / o personalizzare le attività di Yoga per bambini in modo da rendere sempre più efficace il tuo modo di insegnamento.

Ad esempio, molte insegnanti Yoga in Classe hanno visto estremamente utile personalizzare il percorso con attività di Role Play, giochi di concentrazione inventati sulla base di quelli che funzionavano di più, personalizzazioni di esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica sulla base di alcune preferenze dei loro studenti.

La possibilità di personalizzare il tuo percorso di Yoga risulta fondamentale per applicare correttamente il ciclo di auto apprendimento che ti ho spiegato perchè ti permette di aumentare il la tua efficacia ma soprattutto di seguire il tuo intuito.

Dunque, se vuoi veramente diventare efficace nell’insegnare lo Yoga ai tuoi studenti ricordati di tenere con te un diario di Bordo dove poter annotare le tue procedure, osservazioni, riflessioni e sperimentazioni.

Lo Yoga per bambini parla di Dio?

Lo Yoga lo possiamo definire come una “scienza dell’Essere” dove la sua ricerca epistemologica parte da come funziona la Natura e ciò che sta dentro di noi.

Approcciare lo Yoga come una scienza permette di essere inclusivi con qualsiasi bambino.

Ad esempio, comprendere i motivi di un errore che si è fatto su compito di matematica, non è una prerogativa esclusiva dei bambini cristiani, induista o Buddisti, è una prerogativa universale che fa capo al valore del miglioramento continuo.

Capire come funziona la mente per concentrarla meglio, non è un segreto religioso ma un sapere universale che dovrebbe essere condiviso da tutte le persone perchè ha una natura scientifica perchè può essere sperimentato e in qualche modo anche misurato.

In base a questa premessa, parlare di Dio in un percorso di Yoga per bambini, non è scientifico perchè si chiederebbe  di “credere a qualcosa che non vedono e che non possono sperimentare” oltre al fatto di mettere in difficoltà tutti quei genitori che hanno fatto dell’ateismo la filosofia della loro vita.

Per questo motivo, lo scopo principale del tuo programma di Yoga dovrebbe essere quello di insegnare alle classi in modo pragmatico come vivere i valori universali, come accrescere il potenziale della mente e lasciare alle famiglie tutto il resto.

Nel metodo Yoga in Classe non si parla di Dio, non si parla di fede, ma ci si focalizza nel come vivere in modo pratico 12 Valori universali grazie ad un sistema di piccole abitudini quotidiane ad altissimo impatto nella scuola e nella vita di tutti i giorni.

Tipologie di esercizi di Yoga per la didattica

Vediamo adesso la tipologia di esercizi di Yoga per la didattica che puoi integrare nelle tue lezioni.

Non sapendo come lavorano le altre scuole di formazione ti elenco le principali tipologie di esercizi di Yoga per bambini proposti nel corso di Formazione Insegnanti Yoga in Classe.

Esercizio #1: Le storie educative

Le storie possono aiutarti a fare qualcosa di incredibile con i tuoi studenti: cambiare il loro punto di vista.

Quando aiuti i tuoi studenti a cambiare punto di vista, molti comportamenti disfunzionali scompaiono perchè gli studenti interpretano la realtà in un altro modo più utile.

Questo principio educativo oltre che essere in accordo con la filosofia dello Yoga (in particolare con lo Yoga Sutra di Patanjali) è anche alla base della terapia cognitivista di Albert Ellis ideato ancora negli anni 50 di cui adesso non mi dilungo altrimenti dovrei scrivere un altro articolo.

Le storie educative sono in assoluto uno degli strumenti più potenti di addestramento della mente che puoi adottare con le tue classi perchè puoi ottenere una vera e propria “ristrutturazione cognitiva” nei tuoi studenti a patto che le storie siano state progettate appositamente per questo scopo ela didattica.

Esercizio #2: Mantra per la didattica

I mantra servono per allenare i tuoi studenti a mantenere specifici comportamenti potenzianti per la didattica (e la vita quotidiana).

Ad esempio, il mantra Yoga in Classe “un granello alla volta” quando ben interiorizzato diventa per i tuoi studenti un comando potentissimo per indurli a portare al massimo il loro livello di concentrazione.

I mantra non vanno improvvisati e affinché siano efficaci devono poggiare le loro basi su un significato molto più ampio e profondo che viene sviluppato con le storie educative e gli esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica.

Esercizio #3: Five Steps Yoga

Il programma Five Steps consta in 12 sequenze di esercizi di Yoga della durata di 10 minuti esatti.

Il Five steps viene praticato in classe, con le scarpe e accompagna i bambini da una condizione di agitazione iniziale ad una condizione di perfetto rilassamento ideale per alzare il livello di attenzione dei bambini prima di una lezione.

Nei fatti, investire qualche minuto alla mattina in esercizi di concentrazione e rilassamento ti permette di guadagnare molto tempo durante la giornata perchè hai bambini più calmi, ricettivi e disciplinati. Lo sai molto bene anche tu: lavorare con una classe più calma ti permette di fare molte più cose e con molto meno stress.

 

E’ un po’ come cambiare una ruota bucata prima di iniziare un viaggio in macchina: se investi un po’ di tempo all’inizio ne guadagnerai in salute e velocità di percorrenza. Il bilancio costi benefici è sempre positivo! 

Quindi? Fermarti e aggiusta la ruota bucata! 

Esercizio #4: Esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica

Questi esercizi ti servono per integrare nella didattica gli insegnamenti appresi dalle storie educative .

Lo scopo di questi esercizi è costruire col tempo un sistema pedagogico di abitudini potenzianti che aiutino i tuoi studenti a migliorarsi sempre di più a scuola, nelle relazioni e nella auto disciplina.

Esercizio #5: Giochi di concentrazione

Nello Yoga per bambini i giochi di concentrazione ti servono per aiutare gli studenti a sperimentare in modo divertente cosa vuol dire concentrarsi allo scopo di riportare quei livelli di concentrazione nella didattica.

Oltre a questo i giochi di concentrazione sono estremamente utili anche per “spezzare” una lezione in modo intelligente: pause attive di rigenerazione che come il prezzemolo le puoi proporre tra una attività e l’altra in modo da allenare con costanza la mente dei tuoi studenti a rimanere calma e attenta.

Esercizio #6: Diario dello Yogi

Il diario dello Yogi ti aiuta ad aumentare il livello di consapevolezza dei tuoi studenti verso il percorso di Yoga che stanno facendo con te.

In questo diario riportano gli esercizi di integrazione dello Yoga nella didattica, i loro record nei giochi di concentrazione, le soluzioni che trovano alle loro piccole sfide quotidiane e molto altro ancora.

Per esperienza, gli studenti amano il diario dello Yogi perchè racchiude il loro meraviglioso percorso interiore da rileggere negli anni.

Un ricordo indimenticabile.

Flessibilità: La parola chiave per un programma di Yoga per bambini 

Attenzione ai “protocolli rigidi” nello Yoga per bambini.

Possono sembrare una soluzione semplice, ma in realtà sono controproducenti.

Ogni classe è un universo a sé: se i tuoi studenti rispondono in modo diverso, un programma inflessibile ti lascerebbe con le mani legate costringendoti a proporre le medesime strategie nella speranza che i risultati cambino.

Quando non hai margine per personalizzare il tuo intervento educativo non puoi concludere le 4 fasi del processo di auto apprendimento che ti ho spiegato, e se non puoi migliorare le tue procedure e il tuo metodo rimarrà “morto”.

Ciò che ti sto dicendo capita sovente nelle scuole private che adottano specifiche metodologie pedagogiche.

Col tempo gli insegnanti, vedendosi adottare approcci diversi si dividono tra i “rigorosi” che non ammettono personalizzazioni e quelli più “flessibili” che vedono la necessità di adeguare il metodo ai bisogni specifici degli studenti perchè c’è qualcosa non funziona.

Avere dei metodi “blindati” sullo Yoga per bambini, può risultare per te controproducente perché se hai classi che rispondono in modo diverso al programma non puoi fare nulla per personalizzarlo e di fatto hai le mani legate nel senso che devi solo “aspettare che la pillola faccia effetto” ben sapendo che quell’effetto potrebbe non arrivare mai!.

Questo tipo di problemi si verifica quando si confonde lo scopo con l’obiettivo: lo scopo definisce i risultati che vuoi ottenere con i tuoi studenti mentre l’obiettivo definisce la strategia che metti in atto per raggiungere il tuo scopo. Questo approccio richiede che la strategia educativa deve essere sempre al servizio dello scopo e se i risultati tardano ad arrivare è sufficiente perfezionare la strategia.

Quando però la strategia che adotti diventa esso stesso lo scopo ecco che allora nascono i “fanatismi”: il mio metodo è migliore del tuo, questo esercizio non si può fare in questo modo, chi ti ha detto di proporre questo laboratorio in questo modo? Il tuo metodo non mi interessa perchè io “ho già il mio”. 

Quando faccio la discussione finale con le insegnanti al termine della formazione Yoga in Classe spesso mi sento dire:

Sai Gian Pietro, l’esercizio di Yoga XY  l’ho fatto con questa variante perchè mi sembra che i miei studenti rispondano meglio, ma non sono sicura se ho fatto bene”.

Generalmente a questa affermazione rispondo: “Se i tuoi bambini stanno rispondendo bene, allora hai fatto la cosa giusta perchè lo scopo viene sempre prima della strategia“.

Dunque, per evitare “fanatismi” se hai difficoltà nel raggiungere il tuo scopo, il consiglio che ti do è di sentirti libera di modificare e/o integrare la tua strategia fino a quando non ottieni i risultati attesi (scopo) e per farlo il ciclo di auto apprendimento ti è di aiuto perchè ti insegna ad approcciarti alla didattica con un metodo scientifico e pragmatico.

La pedagogia non è un sentiero lineare e non credo esista un metodo universale che vada bene per tutti i bambini: di volta in volta devi capire come aggiustare il tiro e questa sensibilità si sviluppa con metodo.

Oltre a questo, mettere in atto protocolli rigidi significa per te togliere la parte più importante del processo che sei proprio tu: quella parte artistica e creativa del programma che rende il tutto più personale e calzante per i tuoi studenti. 

Detto questo:

Attenzione ai protocolli rigidi di Yoga per bambini e … mettici sempre del tuo.

Yoga per bambini: 5 errori da evitare assolutamente

Ecco 5 errori comuni che ti consiglio di tenerti alla larga per assicurarti un percorso di Yoga per bambini efficace ed inclusivo:

  1. Errore #1: Usare le parole sanscrite. Evita termini come “Om”, “Namastè” o mantra del tipo “Om Nama Shivaya”. Sono espressioni di un’altra cultura  e la loro introduzione può creare fraintendimenti e incomprensioni. Mantieniti sempre con un approccio scientifico mettendo al centro di tutto i Valori universali. Per essere inclusiva devi prima di tutto usare un linguaggio inclusivo.
  2. Errore #2: Insegnare lo Yoga come un dogma. Sottolinea che lo Yoga è una scienza, uno studio rigoroso su come funziona la Natura e l’uomo. Lo Yoga non è una fede, ma un insieme di strumenti pratici da adottare nella vita di tutti i giorni che ci aiutano a migliorare i nostri risultati. Non è una questione di “credo” ma di un metodo pragmatico da applicare nel proprio quotidiano.
  3. Errore #3: Proporre lo Yoga in palestra. Lo Yoga non è uno sport e per questo non va praticato in palestra. Lo Yoga è una scienza che ci aiuta ad integrare piccole abitudini quotidiane incentrate sui Valori universali che migliorano (incredibilmente) la qualità della nostra vita. Per essere davvero efficace, lo Yoga dovrebbe essere praticato tra i banchi di scuola: proprio quel luogo dove desideri vedere i benefici.
  4. Errore #4: Usare il tappetino o far togliere le scarpe. Se vuoi insegnare uno Yoga adatto alla tua didattica, dimentica i tappetini e non far togliere le scarpe ai tuoi studenti. Lo Yoga a scuola dovrebbe essere pratico, immediato e praticato in classe. Se desideri proporre delle posture, falle fare con le scarpe e in classe perchè la praticità del programma ha un ruolo importantissimo per dare continuità.
  5. Errore #5: Non coinvolgere i genitori. La comunicazione con le famiglie è fondamentale. Prima di iniziare il tuo programma di Yoga per bambini, informa i genitori sullo scopo del programma, sulle strategie che adotterai e rendili partecipi del processo: rispondi alle loro domande e offri loro risorse per comprendere meglio il valore educativo di ciò che desideri proporre.

Mi sono formata nello Yoga per bambini da dove inizio?

Passiamo adesso alla fase in cui ti sei formata e desideri iniziare ad insegnare lo Yoga ai tuoi studenti.

Non sapendo come lavorano le altre scuole ti posso fornire le linee guida che diamo ai nostri iscritti alla Scuola di Formazione Insegnanti Yoga in Classe.

Per prima cosa è importante che avvisi dirigente, genitori e colleghi che vuoi iniziare un programma educativo di Yoga in Classe.

Se i genitori desiderano avere ulteriori spiegazioni sul metodo, ho preparato una presentazione ad hoc con tanto di slide che puoi condividere con loro a questo link: www.yogainclasse.it/famiglie

Qui troveranno un video che spiega filo per segno cos’è Yoga in Classe e come viene proposto ai loro figli.

Generalmente questa procedura è più che sufficiente per partire.

Può essere però che la tua scuola ti chieda di adempiere ad ulteriori procedure burocratiche per la presentazione del progetto educativo di Yoga per bambini.

In questo caso, di seguito trovi il il  progetto educativo di Yoga in Classe che fornisco agli iscritti. Ti è sufficiente scaricarlo, eventualmente personalizzarlo seguendo la procedura indicata dalla segreteria.

La regola generale è comunque sempre questa:

Informa sempre tutti:

In questo modo rendi tutto alla luce del sole e con l’avallo di tutti il tuo progetto avrà ancora più forza perchè condiviso e autorizzato.

Come insegnare efficacemente lo Yoga nella scuola primaria: conclusioni e link per proseguire

Fiuu…. spero di averti chiarito un po’ di cose sullo Yoga per bambini.

Hai capito adesso come insegnarlo efficacemente e i principali errori da evitare.
Hai capito che tu sei la persona migliore per insegnarlo, perché di fatto hai una posizione privilegiata: sei la persona che sta più insieme con i bambini e quindi è nel tuo interesse insegnare un metodo che possa avere ricadute positive nella didattica.

 

 

Hai capito che le lezioni di un’ora alla settimana non sono funzionali alla tua didattica perchè non ti permettono la cosa più importante: far acquisire ai tuoi studenti un sistema pedagogico di abitudini potenzianti che li accompagna a migliorarsi nella calma, concentrazione e auto disciplina

P.S. Ti è piaciuto questo articolo?
Più di 6000 parole… ho impiegato mesi a scriverlo. Non volevo condividere testi qualunquisti generati con l’AI, ma informazioni per te realmente rilevanti per insegnare efficacemente lo Yoga ai tuoi bambini. 

Se hai apprezzato il mio sforzo ti chiedo un unica cosa in cambio: 

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