ADHD e iperattività: le tre strategie per gestire in classe gli studenti agitati

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, secondo lo l’Ayurveda, è un dis-equilibrio di corpo e mente che ha una specifica causa

Il disturbo oppositivo provocatorio e il disturbo della condotta, sono spesso manifestazioni esternalizzate dell’ADHD, ma ciò che per te è importante sapere è che il bambino non lo fa apposta: dietro a questo disagio c’è un perché.

Secondo l’Ayurveda, qualsiasi tipo di sofferenza ha sempre una sua origine.

 

A questo proposito, l’Ayurveda accetta il concetto di Karma (che significa “azione” o “destino”), detta anche legge di causa ed effetto e ciò che chiamiamo ADHD, non è altro che una conseguenza di una causa radicata nel passato (e “lontanissimo passato”) del bambino.

 

Ogni tuo studente, ha quindi un suo bagaglio personale di Karma da scontare che può essere positivo, negativo e neutro. La bella notizia però è che la sofferenza che ogni tuo studente dovrà vivere, non è mai fine a se stessa, ma ha sempre uno scopo superiore: imparare un insegnamento.

Ti propongo una metafora. Immagina che ogni tuo studente sia chiamato a correre nella sua vita una maratona. Per vincerla ci sarà chi dovrà scavalcare un muretto basso e chi un muro gigantesco, ma tutti chi più e chi meno avranno un ostacolo da superare.

Più il muro è alto e più il bambino dovrà impegnarsi per superarlo, e qui tutto ovvio. Ma è proprio grazie al suo ostacolo karmico, che potrà imparare ad attingere dentro di sé quelle risorse interiori che altrimenti rimarrebbero latenti. 

Da un punto di vista Yogico, l’ADHD non è problema da risolvere, ma una preziosa opportunità da cogliere per far emergere nel bambino quei punti di forza che altrimenti rimarrebbero sopiti.

Gli adulti che hanno superato disagi come la dislessia, discalculia, iperattività, o malattie anche gravi, sono riusciti a farlo perché hanno imparato ad attingere in loro capacità e talenti che altrimenti non sarebbero emerse.

segnante puoi essere la candidata perfetta per farlo.

Qualche esempio? L’australiano, Nick Vujicic, nato senza gambe e senza braccia, dopo un un profondo periodo di depressione in età adolescenziale è diventato oggi uno dei più grandi motivatori per i tennager.

Dalla sua menomazione, ha imparato che “nella vita è importante non focalizzarsi su ciò che non si ha, ma su ciò che già si ha!”. Un bel messaggio veramente per le nuove generazioni!

 

A questo proposito, lo Yoga insegna che il sentimento di felicità non scaturisce dal desiderare ciò che ci manca, ma piuttosto dal sentimento di gratitudine per ciò che già abbiamo. Nella vita imparare a guardare il bicchiere mezzo fa la differenza😃.

 

 

Ma senza andare lontano, non possiamo non parlare dell’Italianissima Simona Atzori, anche lei nata senza braccia e ad oggi stimatissima in tutto il mondo per il suo talento nella danza e nella pittura. Simona dalla sua disabilità, ha imparato che “i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda, ma per l’anima non esiste alcun limite per esprimersi”.

Oppure potremmo annoverare il famoso Alex Zanardi, che dopo aver perso le due gambe in un incidente di formula uno, è ritornato a gareggiare con le sue protesi e a vincere ancora.

 

 

Ciò che ha imparato dalla suo incidente, sono fondamentalmente due cose: essere sempre ottimisti in qualsiasi circostanza e ricordarsi che il nostro Maestro Interiore è la nostra più importante risorsa per far uscire la parte migliore di noi.

 

 

La lista di chi è riuscito a trasformare un problema in opportunità è veramente infinita, ma il punto chiave del discorso è questo: ogni bambino affetto da ADHD è solo in attesa di qualcuno che lo possa accompagnare a risvegliare quelle capacità latenti che gli permetteranno di esprimere la sua natura migliore.

 

Tu in qualità di insegnante puoi essere la candidata perfetta per farlo e mi piacerebbe molto che tu potessi ascoltare i risultati che ha ottenuto questa insegnanti con i suoi studenti

Studenti agitati: l’effetto pentola a pressione e come gestirlo con lo Yoga in Classe

Mi dirai, va bene Gian Pietro, ho capito che l’ADHD è un’opportunità e che potrei io essere la candidata perfetta per aiutare i miei studenti, ma nel concreto cosa posso fare per gestire i miei studenti quando manifestano la loro agitazione?

Nella Scuola di Formazione Insegnanti Yoga in Classe, insegniamo che per risolvere un problema, è necessario indagare prima di tutto sulle cause. Capendo bene su quali cause  intervenire diventerai molto più efficace e meno vittima della situazione e dei tuoi studenti.

Vediamo quali potrebbero essere le cause principali di agitazione nel bambino:

  • Problemi familiari. Es. separazione dei genitori, lutti
  • Errata alimentazione
  • Abitudini disfunzionali. Es. tecno dipendenze
  • Mancanza di movimento

Sul primo non ci puoi fare nulla.

Sui punti due e tre, puoi intervenire fino ad un certo punto (magari con un programma di educazione alimentare e con un programma di prevenzione alle tecno dipendenze)

Sul quarto punto, hai invece il pieno controllo e puoi fare molto, quindi vediamo di approfondirlo.

I bambini come sai, sono per loro natura “pieni di energia” e se non dai loro il giusto spazio per esprimere la loro energia, questa si blocca e si accumula come una “pentola a pressione”.

Ora il punto importante che tu capisca è questo: spesso i bambini con ADHD hanno molta più energia da liberare rispetto ai loro compagni.

Quando uno studente è troppo carico di energia, se non gli dai un canale espressivo per farla uscire, presto nel suo corpo sentirà un senso di agitazione che cercherà di riequilibrare con comportamenti che non sempre sono graditi alla classe.

Secondo il mio punto di vista: una ricreazione da un quarto d’ora al giorno e due ore di ginnastica a settimana sono troppo poche per aiutare il bambino a scaricare tutte le sue energie.

E’ anche vero però che ogni bambino ha una quantità diversa di energia da dissipare: per un bambino può essere sufficiente mezz’ora di movimento al giorno, per un altro tre ore sono poche! Per i bambini affetti da ADHD è importante quindi che durante l’orario scolastico abbiano sempre delle valvole di “sfogo”.

Per questo motivo nel percorso di Formazione Yoga in classe, per aiutare i tuoi studenti a gestire il loro surplus di energia ho progettato un metodo intitolato “Yoga Dinamico”: una sequenza di semplici esercizi dinamici da praticare in autonomia che hanno lo scopo di aiutare il bambino a bruciare le energie in eccesso al fine di ripristinare la soglia ottimale di attenzione, calma e lucidità mentale 😊.

Nel pratico il metodo dello Yoga Dinamico funziona così: il bambino quando si sente agitato, previo tuo permesso può uscire 5 minuti dall’aula e scegliere un esercizio dinamico da una lista che gli di già programmata.

Al termine della sequenza, dopo che si è calmato, rientrerà in classe. Il bello di questo metodo è che con il tempo il bambino impara ad ascoltarsi ma soprattutto impara a scegliere gli esercizi più efficaci per riequilibrarlo

Per gestire le richieste di uscita, ti consiglio il metodo dei “gettoni”: un metodo semplice ed efficace, che permette di avere il controllo sulle uscite settimanali (o giornaliere) dei bambini.

E a proposito di uscite, mi ricordo che diversi anni fa, stavo tenendo un corso di formazione di Yoga per bambini e un’insegnante mi ha confidato che per gestire un bambino molto vivace, gli dava la possibilità di correre in cortile fino allo sfinimento per un massimo di due volte al giorno. 

Questo metodo un po’ grezzo, ha funzionato alla grande col bambino e per di più per tutti gli anni della primaria (non ti nascondo che la maestra poteva farlo perché dalla finestra poteva controllare a vista il bambino mentre correva in cortile 😅).

Questa insegnante con il suo intuito ha sfruttato lo stesso principio dello Yoga Dinamico.

Quindi, per aiutare i tuoi studenti a gestire le energie in eccesso, ti consiglio di intervenire in due modi:

  1. Piano di contingenza: quando il bambino si sente agitato dagli una valvola di sfogo strutturata. In questo modo puoi risolvere il problema quando si manifesta
  2. Piano di lungo termine: mai dimenticarti che il modo migliore per gestire un problema è prevenirlo. Per questo motivo ti consiglio vivamente di trovare una routine di esercizi della durata di dieci minuti al giorno, che abbiano un grandioso effetto benefico sul lungo termine dei tuoi studenti. 

 

Nel corso di formazione, ti insegneremo la pratica del Five Steps Yoga: un programma di 12 sequenze di Yoga (60 esercizi) suddivisi in cinque livelli di rilassamento crescente che portano i tuoi studenti 

gradualmente da una situazione di agitazione ad una situazione di calma e concentrazione e il tutto in soli 10 minuti al giorno (per ogni sessione di pratica si fanno in tutto 10 posizioni massimo).

Grazie a questo escamotage eviterai molti richiami e darai la possibilità anche ai bambini affetti da ADHD di imparare a gestire il loro surplus di energia. 

Yoga in classe: quali sono gli esercizi migliori per rilassare il bambino?

Passiamo alla pratica e ti spiego meglio come funziona il metodo Yoga in classe.

Questo programma sfrutta un principio molto semplice per portare il bambino ad uno stato di calma e rilassamento progressivo utilizza soprattutto delle specifiche tecniche di respirazione.

Ma perchè la respirazione, ha un potere così forte sulla mente?

Partiamo da un esempio. Quando ti senti agitata, com’è il tuo respiro?

Se ci fai caso probabilmente lo senti breve, contratto, e alto…vero?

Come vedi lo stato della tua mente influisce direttamente sul tuo modo di respirare, e questo è un dato di fatto.

Ma poi cosa succede dopo che abbiamo sperimentato questo stato di ansietà? 

Il corpo, per riequilibrarsi dall’agitazione, sente l’istinto di fare un bel “respiro profondo”.

In realtà il respiro profondo è uno stratagemma della tua mente per rilassarsi: quando respiri profondamente, rilassi il tuo corpo che a sua volta calma la mente. Il respiro profondo, ha la capacità di sbloccare il diaframma, che è in realtà la sede dove si accumulano le emozioni.

Se è vero che lo stato della mente si riflette sul respiro è vero anche il contrario: imparando a rilassare il corpo e facendo delle respirazioni profonde possiamo calmare efficacemente la mente.

Ecco svelato perchè lo Yoga è così efficace nel calmare la mente dei bambini: agendo in modo combinato sia sul corpo che sul respiro, si riesce a riequilibrare efficacemente corpo, mente, emozioni e respiro del bambino.

Quindi per i bambini affetti da ADHD, (anche se non hanno ancora fatto degli studi approfonditi sugli effetti del pranayamaper questo tipo di casi), puoi tranquillamente proporre loro degli esercizi di respirazione che avranno dei benefici effetti.

La cosa importante però che tu sappia, è che se vuoi vedere risultati devi praticare lo Yoga con costanza: come si dice ripetita iuvant.

Il ruolo dei Valori nell’educazione per risvegliare calma e concentrazione

Per aiutare i tuoi studenti affetti da ADHD ti serve un altro tassello.

Patanjali, mistico del 400 a.c. nel suo “Ashtanga Yoga” inserisce i Valori etici, ancora prima della pratica (Asana) e ancora prima degli esercizi di i respirazione (pranayama).

Ma perché? Nei miei corsi di Yoga, per far capire alle insegnanti l’importanza della virtù nella pratica dello Yoga  faccio spesso questo esempio. 

Se prima di praticare una posizione di Hatha Yoga un bambino avesse “litigato” o mancato di rispetto ad un suo caro amico dove andrebbe la sua mente durante la pratica dello Yoga?

 Esatto: la mente sarebbe totalmente disturbata a come risolvere la sua faccenda personale. 

I comportamenti quindi che creano sofferenza agli altri, o “disturbano” il quieto vivere, rendono la mente del bambino agitata e preoccupata di risolvere le conseguenze delle sue azioni. 

La legge del Karma non perdona nessuno 😅.

Quindi un ulteriore consiglio per aiutare i bambini agitati a ritrovare calma e concentrazione, è aiutarli a coltivare comportamenti virtuosi: In questo modo la loro mente inizierà a “soggiornare” in uno stato di quiete dove non ci sarà niente da “preoccuparsi”.

Inoltre aiutare i bambini a coltivare la virtù, è il modo più ecologico per farli sentire veramente importanti e utili al prossimo.

Ecco perchè, se vuoi realmente che i tuoi esercizi di respirazione e di Hatha Yoga, abbiamo un effetto dirompente nei tuoi studenti devi poterli inserire all’interno di un progetto di lungo termine che educhi gli studenti a coltivare la loro parte altruistica

Nel corso di formazione Yoga il classe, nella sezione dedicata all’integrazione dello Yoga nella didattica approfondiremo diverse metodologie per educare i bambini all’altruismo.

Come dicevano i nostri nonni vita semplice e con alti valori!

Conclusioni

Per insegnare aiutare i bambini affetti da ADHD, è importante che il tuo programma di Yoga includa tre cose:

  • Un piano di contingenza: una serie di esercizi che aiutano i bambini a bruciare le loro energie in surplus
  • Un programma educativo centrato sui Valori: una serie di esercizi per incentivare nel bambino l’altruismo e predisporre la mente alla pratica dello Yoga
  • Un programma di lungo termine di Hatha Yoga che preveda sia esercizi fisici (asana) e sia esercizi di respirazione e che siano capaci di incentivare calma, concentrazione, e disciplina nel lungo termine

Qual è il primo passo da fare?

Se sei curiosa di insegnare lo Yoga in classe, il primo consiglio è quello di non improvvisare. Se improvvisi, e le prime lezioni ti vanno male, i tuoi studenti si faranno una impressione errata dello Yoga e recuperare la loro fiducia non sarà semplice.

 

Per questo motivo se vuoi proporre qualcosa ai tuoi studenti, è importante che tu possa adeguatamente formare così da andare a colpo sicuro (💪).

 

Nella presentazione gratuita della Scuola di Formazione Insegnanti Yoga in Classe ti spiego passo passo com’è strutturato il programma e come puoi proporlo da subito ai tuoi studenti con la formula learning by doing.

 

Se sei una insegnante della scuola primaria e vuoi iscriverti gratuitamente alla presentazione (clicca qui), se invece insegni alla scuola dell’infanzia (clicca qui).

Ci vediamo alla presentazione

Gian Pietro