S.O.S. Bullismo: come incentivare l’autodisciplina con lo Yoga per bambini

Con il termine bullismo s’identifica un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi.

Vorrei ora affrontare il Bullismo alla luce degli insegnamenti dello Yoga in modo tale da darti qualche dritta non solo per gestirlo all’interno della tua classe ma anche prevenirlo.

Il cuore di tutti gli insegnamenti sapienziali dello Yoga, è quello di liberare l’essere umano dalla tirannia del suo ego che come un bambino capriccioso obbliga la mente a piegarsi ai suoi molteplici desideri.

Partiamo con un vero molto importante dello Srimad Bhagavatam (14.579 strofe divise in dodici sezioni. Il tema centrale dell’opera è Viṣṇu qui inteso come una manifestazione della personalità cosmica).

“Coloro che sono votati allo Yoga, vivono solo per il bene, il progresso e la felicità altrui; essi non perseguono scopi personali”

Srimad Bhagavatam

Il sentiero dello Yoga che promuove l’azione disinteressata per il bene del prossimo si chiama Karma Yoga (o lo Yoga dell’azione disinteressata). Madre Teresa potremmo definirla come una perfetta Karma Yogi.

Pensa ora alla nostra mente come un “sistema operativo”, che al suo interno ha installati degli specifici programmi di “adattamento alla realtà”.

Uno di questi programmi è quello di eseguire un qualsiasi comportamento solo se aiuta a perseguire la felicità o quanto meno evitare il dolore.

Seguimi bene, anche chi commette l’azione più ripudiabile su questa terra, l’unico vero motivo per il quale lo fa è sempre uno: quello di ridurre la sofferenza oppure ottenere maggiore felicità, che per la nostra mente sono la stessa cosa!

Quindi gli studenti che commettono azioni di bullismo, lo fanno perché nel loro intento più profondo ricercano  la felicità, che in questo caso potrebbe soddisfare in modo illusorio il bisogno di “importanza”. 

Ora arrivo al nocciolo: ogni bisogno può essere soddisfatto dal bambino in due modi: uno illusorio (che gli porterà sofferenza) e uno benefico (che gli porterà felicità).

Per capire se una modalità di soddisfacimento del bisogno è benefica, basta capire se porta un miglioramento al prossimo.

Immaginiamo un bambino che per sentirsi importante, aiuta i suoi compagni di scuola nei compiti.

La modalità è illusoria invece, quando il bambino agisce creando sofferenza agli altri. Questi comportamenti violenti peggiorano il suo Karma, che lo porterà inevitabilmente a soffrire e scontare le conseguenze delle sue azioni.

Quindi riassumendo:

I bambini agiscono sempre per ottenere felicità e il bullismo è una modalità illusoria di soddisfazione di questo bisogno fondamentale.

COME RENDERE GLI STUDENTI MAGGIORMENTE CONSAPEVOLI DELLE LORO AZIONI

Un obiettivo del corso di Formazione Yoga in Classe, è quello di di educare i bambini al soddisfacimento dei loro bisogni in modo consapevole e utile per il prossimo. 

Ti spiego brevemente la strategia che adottiamo.

Dopo il racconto di una storia, e la discussione del verso per l’addestramento della mente, nel modulo riservato all’incentivazione della responsabilità, ti insegneremo il gioco miele veleno.

Questo esercizio didattico, aiuta il bambino a riflettere attentamente sulle cause e gli effetti delle abitudini nel lungo periodo.

Infatti, l’errore comune dei bambini è di focalizzarsi sui benefici di breve termine, senza però considerare i pericoli di lungo periodo.

Questo errato modo di pensare, se non viene corretto in tenera età potrebbe portare il bambino a fare scelte autolesioniste.

Immaginiamo per un attimo abitudini come il fumo, l’alcool la droga: tutte esperienze che garantiscono nel breve termine sensazioni apparentemente piacevoli, ma che portano ad effetti collaterali di lungo periodo impensabili.

Incentivare quindi la responsabilità del bambino, significa quindi autarlo a “prevedere” le conseguenze di lungo termine delle proprie azioni.

Con gli esercizi adatti puoi fare moltissimo per aiutare i tuoi studenti a migliorare la loro capacità di discernere ed essere responsabili delle proprie scelte.

PREVENIRE IL BULLISMO CON IL SERVICE LEARNING

Nell’articolo dedicato al cooperative learning abbiamo parlato dell’importanza del Karma Yoga ossia di educare gli studenti al servizio disinteressato, che lo possiamo definire l’arte ultima del perfetto Yogi.

Vorrei però soffermarmi adesso, sul perché gli esercizi di servizio disinteressato sono più validi dei programmi di prevenzione al bullismo.

La mente, funziona per certi aspetti in modo controintuitivo. Se ti dico di “NON PENSARE ALLA PANTERA ROSA” probabilmente è già li che gironzola nei tuoi pensieri.

Così se vuoi eliminare un pensiero negativo, non puoi “sconfiggerlo” negandolo. Anzi più lo neghi e più lo rafforzi.

Il metodo migliore se vuoi sconfiggere un pensiero negativo è quello di addestrare la tua mente a pensare in modo utile. La mente è un po’ come un secchio d’acqua sporca: se vuoi ripulirla, devi versaci al suo interno acqua cristallina fintanto che non avrai ricambiato tutta l’acqua.

Così, se desideri sensibilizzare i tuoi studenti al tema del bullismo, la cosa migliore da fare è parlare molto meno di “bullismo” e far fare loro molta più esperienza di servizio disinteressato.

Lo Yoga spiega chiaramente che la dedizione disinteressata al prossimo è la “cura di ogni male” ed è l’antidoto per eccellenza alla correzione del nostro innato egoismo.

La capacità di servire il prossimo è una soft skills fondamentale grazie alla quale puoi aiutare i tuoi studenti a diventare parte attiva della soluzione all’interno della società.

Quando insegni ai studenti a servire il prossimo (famiglia compresa) in loro affiorano in modo naturale qualità comportamentali molto importanti per la formazione del loro carattere come ad esempio l’umiltà, la capacità di ascolto e l’empatia.

Le cinque competenze di cittadinanza:

  1. competenza alfabetica funzionale;
  2. competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare;
  3. competenza sociale e civica in materia di cittadinanza;
  4. competenza imprenditoriale;
  5. competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

hanno come minimo comun denominatore l’umiltà, la capacità di ascolto e l’empatia: tutte competenze ampiamente sviluppate dal Karma Yoga.

Inoltre, servire il prossimo fa sentire i bambini importanti e appaga il cuore, ma non solo: evita col tempo le premesse che il bambino trovi da sé modi disfunzionali per sentirsi importanti come il bullismo per l’appunto.

Quindi nel tuo programma di Yoga per bambini, è di fondamentale importanza che ci siano anche un programma costante di esercizi di servizio disinteressato. 

Nel corso di Formazione di Yoga in Classe, ti spiegheremo bene come armonizzare insieme didattica e service Learning senza dispersioni di tempo e di energie.

La praticità degli esercizi di Yoga che proponi ai tuoi studenti deve essere un punto fondamentale del tuo programma.

 

C’è una intervista di una insegnante della scuola primaria che mi piacerebbe tu ascoltassi perché parla di importanti miglioramenti che ha ottenuto con alcuni bambini che avevano disturbi comportamentali, buon ascolto!

Comportamenti disfunzionali: il terzo incomodo

Anche se proponi gli esercizi più fantastici di Yoga ai tuoi studenti, ricordati che c’è sempre un terzo incomodo, che oggi giorno ha la capacità modellare i modelli di realtà dei tuoi studenti più di quanto pensi.

Film, telegiornali, media, pubblicità, social e smartphone possono essere veicoli pericolosi per instaurare nei tuoi studenti dei falsi ideali.

In altre parole, nel tuo programma di Yoga devi sempre fare attenzione a ciò ti rema contro. 

Un bambino diventa si atteggia da “bullo”, perchè sta ricalcando un modello che ha già visto fare da qualcun’altro o semplicemente ha appreso dei modelli diseducativi tramite internet e/o videogames..

Detto ciò è importante che tu ricorda quanto ti sto per dire:

chi prima arriva, meglio alloggia”.

Prima che i tuoi studenti siano manipolati dai messaggi mediatici disfunzionali, devi prevedere un programma di prevenzione che faccia riflettere il bambino prima che sia troppo tardi.

Il programma di sensibilizzazione dovrà aiutarlo a riflettere su temi importanti come

  1. l’uso intelligente della tecnologia
  2. Distinguere come riconoscere le amicizie da coltivare e quali invece da abbandonare
  3. La differenza tra un’abitudine disfunzionale e una utile
  4. Il pericolo di stupefacenti e intossicanti
  5. Differenza tra piacere e felicità

La cosa importante però è che tu possa arrivare prima degli altri, quindi il mio consiglio è non aspettare tempo, e cerca di trattare nella tua didattica tutto ciò che può essere in futuro fonte di sofferenza per i tuoi studenti. 

Come dice Lao Tzu: Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento, bensì sottomettere il nemico senza combattere.”

Se tu per prima aiuterai i tuoi studenti a coltivare convinzioni utili riguardo questi temi importanti ci sarà molta meno probabilità che quando verranno esposti a messaggi mediatici (e sociali) disfunzionali siano trascinati dentro.

Nel programma di Formazione Yoga in Classe, ho riassunto il meglio della prevenzione in 12 versi per l’addestramento della mente introdotti da 12 storie educative, che puoi utilizzare come mezzo di dibattito e riflessione in classe (se vuoi approfondire clicca qui)..

Francesco impara a guardare in faccia la realtà

Non sono un padre comune, e neanche lo voglio essere. Spero con questo annedoto di non sconvolgerti troppo altrimenti passa subito alle conclusioni dell’articolo 😜.

Dai miei vent’anni di esperienza nello Yoga, ho tratto una conclusione: la paura della morte è la paura più grande che può condizionare tutta la vita di una persona.

La malattia, l’abbandono, il stare da soli, sono tutte esperienze che possono essere vissute serenamente o malamente, a seconda di come una persona si approccia al tema della morte: l’unica vera e reale sicurezza che abbiamo nella nostra vita.

In occidente, quando si sente parlare di morte, o si fanno le corna, o si cambia discorso. Certo è che la morte è un tema che viene generalmente evitato in tutti i modi, pur essendo un aspetto naturale della vita.

La morte per molti significa ignoto, sparire, il nulla, ma per lo Yoga la morte non è altro che un passaggio importante della vita, “dove si abbandona il corpo logoro per prendere uno di nuovo”.

Credere che dopo la morte ci sia qualcosa o al contrario credere con non ci sia niente fa la differenza e quindi ho deciso da subito di parlarne a mio figlio in modo pratico. E vorrei parlarti della mia strategia solo per farti capire perché “il primo che arriva meglio alloggia”.

Quando Francesco aveva ancora tre anni, lo portavo periodicamente in un parco giochi per poi fare tappa al cimitero li vicino.

A differenza di molti, personalmente, ho sempre amato il clima che si respira nei cimiteri, forse perché sento quel sentimento di raccoglimento e rispetto che lo permea.

Il mio scopo, di portare Francesco al cimitero è sempre stato uno: spiegargli che la vita è solo un momento di passaggio, e che il nostro corpo è solo un “vestito” per il quale non dobbiamo attaccarci troppo.

Quindi, spiegavo a Francesco che la nostra anima è eterna ed è  Sat-Cit-Ananda: in noi c’è già la verità, la consapevolezza e la felicità più alta solo che col tempo e le vite ce lo siamo dimenticati.

Ti dirò di più: facevo capire al mio piccolo Francesco, che presto o tardi anche il papà e la mamma lasceranno il loro corpo, ma la nostra Anima continuerà il suo splendido viaggio.

Sono esperienze forti, ma mio figlio Francesco adesso vede la morte con leggerezza e come un momento di passaggio piuttosto che di oblio.

Questa convinzione, sono certo, lo aiuterà nella vita a rapportarsi con la morte con naturalezza e sono sicuro che essendo arrivato prima io, in lui non ci sarà più spazio per pensare alla morte in modo diverso.

Ricordati: “chi prima arriva meglio alloggia”. Anche se non è necessario (e consigliato) parlare della morte ai tuoi studenti, ti consiglio già di fornire loro convinzioni potenzianti riguardo la mente, il concetto di felicità, il pericolo della lussuria, le conseguenze dell’egoismo e dell’altruismo.

Se non lo farai tu lo farà sicuramente qualcun’altro che potrebbe avere però interessi personali.

PREVENIRE IL BULLISMO CON L’UMILTA’

L’umiltà è il peggior nemico del bullismo: se trasmetti ai tuoi studenti che l’umiltà non è sinonimo di debolezza ma bensì di coraggio e determinazione li aiuterai a rivedere alla luce della vera conoscenza certi comportamenti.

Da dove partiamo? Questo universo, lo conosciamo ben poco e funziona indipendentemente da ciò che crediamo sia essere vero. Un bambino potrebbe non credere nella forza di gravità, ma non per questo la gravità smetterà di agire sul suo corpo.

Ciò che desidero dirti è che ci sono leggi importanti da spiegare ai tuoi studenti che plasmeranno la loro vita indipendenemente se ci credono o meno. Conoscerle fa la differenza, e attenersi ad esse con rispetto è vera umiltà.

Vediamo ad esempio la legge del mal di pancia. 

Questa legge dice questo: se mangi troppo, stai male.

Questa legge funziona indipendentemente dal nostro credo. Funziona così e basta.

E’ lo studente che deve adattarsi alla legge non il contrario.

L’umiltà, di una persona la si vede nel rispetto di queste leggi eterne. Il bullismo non è altro che un atteggiamento sfidante nei confronti di queste leggi.

Ma come detto precedentemente, non è possibile in alcun modo piegare queste leggi alla nostra volontà e per prevenire gli atteggiamenti di bullismo ti consiglio di affrontare con i tuoi studenti in modo sistematico la legge di causa ed effetto e le sue conseguenze concrete che questa legge ha nella nostra vita.

Nel corso di Formazione di Yoga in Classe, ti insegneremo dei laboratori pratico-esperienziali con cui il bambino fa esperienza diretta delle principali leggi di realtà.

Inserisci nel tuo programma di yoga, esercizi esperienziali sulle leggi di realtà

Evita come la peste gli insegnamenti astratti o troppo teorici.

 

Nella presentazione gratuita della Scuola di Formazione Insegnanti Yoga in Classe ti spiego passo passo com’è strutturato il programma e come puoi proporlo da subito ai tuoi studenti con la formula learning by doing.

 

 

Se sei una insegnante della scuola primaria e vuoi iscriverti gratuitamente alla presentazione (clicca qui), se invece insegni alla scuola dell’infanzia (clicca qui).

 

Ci vediamo alla presentazione

 

Gian Pietro Scuccato

Responsabile della Scuola di Formazione Insegnanti Yoga in Classe