Cos’è l’intelletto e come allenarlo a scuola

Se vuoi capire come allenare l’intelletto dei tuoi studenti questo articolo ti può essere di grande aiuto. Un intelletto ben addestrato porterà ai tuoi studenti grandi benefici educativi e uno dei quali l’autocontrollo che potremmo sintetizzare con la frase mantra “pensa prima di agire”.

Se non insegni ai tuoi studenti come addestrare l’intelletto, il loro pilota automatico (chiamato dagli psicologi mente veloce) soggiogato costantemente dalla spazzatura mediatica darà vita ad una serie di abitudini disfunzionali che non sarà facile toglierli su due piedi.

Abitudini come:

 

  • Dare fastidio ai compagni
  • Parlare durante le lezioni
  • Non riuscire a stare fermi
  • Mancanza di rispetto verso le autorità
  • Agire con superficialità
  • Ricalcare gli atteggiamenti peggiori dei loro amici
  • Agire senza riflettere

Sono tutti comportamenti dove la punizione o il rimprovero non sono sufficienti per correggere in modo duraturo lo studente. 

Ma facciamo un passo indietro.

Per capire bene cosa devi fare per allenare l’intelletto dei tuoi studenti da una prospettiva “yogica” è necessario che tu capisca cos’è l’intelletto e come funziona.

Secondo lo Yoga, la mente è composta principalmente di quattro parti che sono:

Manas (mente automatica), Buddhi (intelletto), Ahamkara (falso ego) e Chitta (inconscio).

In questo articolo tratterò principalmente Manas e Buddhi.

Manas è quella parte di mente che gli psicologi chiamano “mente veloce” o anche detto “pilota automatico” o “sistema 1”.

Manas è quella particolare funzione che serve all’essere umano per “sveltire le attività di routine” in modo che la mente possa agire efficientemente a “bassi giri” per gran parte della giornata.

Grazie a Manas puoi guidare l’auto senza dover ogni volta pensare di cambiare marcia o riflettere su quale pedale schiacciare per portare la macchina dove vuoi tu.

Manas però è anche quella parte di mente che ha fatto dimenticare a molti papà e mamme il loro bambino in auto sotto il sole cocente con risvolti drammatici.

Nella sostanza Manas ci permette di fare le cose “bene, veloci e in automatico”, ma quando però prende il controllo delle nostre vite può diventare pericolosa.

Manas, per operare deve creare abitudini automatiche che saranno poi loro a prendere il controllo delle giornate (intelletto permettendo).

Un problema infatti di Manas è che spesso, nella vita frenetica di tutti i giorni creiamo abitudini senza nemmeno rendercene conto e di cui dopo dobbiamo lavorare sodo per sbarazzarcene.

“Ieri ho bevuto per la prima volta un tequila ed era buonissimo.”

“Ieri un mio amico mi ha fatto provare la sigaretta elettronica e mi sono divertito.”

“Ieri per la prima volta mi sono lasciato andare con gli amici, è stata un’avventura adrenalinica.”

Queste tipiche situazioni possono essere l’inizio di abitudini potenzialmente pericolose che porteranno sofferenza e che troppo spesso hanno avuto l’ok dell’intelletto che avrebbe dovuto intervenire prima con un “no grazie”.

Manas entra in gioco solo dopo che la competenza è stata acquisita, oppure che è entrata in gioco una gratificazione, non prima. 

Il problema vero però, nasce quando Manas, coinvolta in abitudini nocive “spegne momentaneamente l’intelletto” che creerà poi sensi di colpa una volta che è ritornato a funzionare.

All’inizio però di una nuova competenza o situazione è sempre l’intelletto ad agire e decidere.

E’ quello che succede quando al supermercato, dopo svariati minuti di fatica per scegliere il prodotto migliore finalmente lo prendiamo per metterlo nel carrello.

Una volta però che abbiamo acquistato e testato il prodotto, se quest’ultimo ci ha dato la giusta gratificazione (soddisfacendo un bisogno), la volta successiva, senza pensarci due volte, il pilota automatico entrerà in gioco posizionando il prodotto sul carrello.

Le abitudini nascono così: i comportamenti vengono prima vagliati dall’intelletto (se tutto va bene😅) che programmerà a sua volta Manas ad agire in automatico la volta successiva.

Vediamo adesso alcune routine scolastiche dove Manas entra in gioco nella vita degli studenti ma solo dopo aver acquisito la competenza:

  • Leggere
  • Appendere il giubbotto all’attaccapanni
  • Fare lo zaino
  • Colorare un disegno
  • Fare calcoli veloci di matematica
  • Associare immediatamente nomi ad oggetti
  • Parlare del più e del meno con un amico
  • Vagare nel loro chiacchiericcio interiore senza ascoltare l’insegnante che parla (testa fra le nuvole)
  • Giocare con i loro amici a pallone

Lo scopo ultimo di Manas è quello di aiutare i tuoi studenti a compiere attività semplici e collaudate nel minor tempo possibile. 

Manas permette loro di risparmiare energia ma quando però è “sovra utilizzata” diventa un’ area di comfort che mette letteralmente a dormire l’intelletto con la conseguenza di non intervenire quando ce ne sarà bisogno.

In sostanza, se ci fermiamo ad allenare solamente il pilota automatico negli studenti il rischio è di creare un aggregato di automi che agiscono, si divertono, vivono ma senza riflettere o peggio ancora utilizzano la mente automatica quando dovrebbero utilizzare l’intelletto. Gli si chiede una cosa importante e rispondono a vanvera, gli si dà una verifica e la affrontano con superficialità.

Il ruolo dell'intelletto

Vediamo adesso il ruolo dell’intelletto che nello Yoga prende il nome di “Buddhi”.

L’intelletto è la parte “pensante” della mente e richiede un consumo molto più elevato di energia e sforzo.

A differenza del pilota automatico, l’intelletto quando agisce lo fa perché è consapevole del perché, ovvero della motivazione che ci sta dietro a quel comportamento.

L’intelletto è di sua natura pigro ed entra in gioco solo quando c’è un pericolo, una situazione nuova, qualcosa su cui indagare o una sfida impegnativa. 

L’intelletto quando può preferisce starsene tranquillo e se può riprogrammare la mente automatica ad agire al suo posto molto meglio.

Nel Metodo Yoga in Classe, lo sviluppo dell’intelletto ha però un ruolo fondamentale nell’educazione ai valori perché insegna ai bambini a sostenere nel tempo continui sforzi per migliorare se stessi in qualsiasi ambito.

Per ottenere questo risultato ci vuole un continuo addestramento su tre aspetti chiave: concentrazione, consapevolezza e determinazione che sono aspetti peculiari dell’intelletto.

L’intelletto (o sistema 2), può essere allenato su più fronti, vediamo qualche esempio:

  1. Problem Solving
  2. Concentrazione: quando le azioni di routine vengono fatte con consapevolezza ed elevata concentrazione entra in gioco l’intelletto.
  3. Creazione di nuove abitudini (e mantenimento delle stesse nel tempo)
  4. Imparare cose nuove
  5. Sviluppo della critica costruttiva
  6. Auto consapevolezza
  7. Imparare dal passato
  8. Creare il proprio futuro
  9. Progettare nuovi metodi di studio
  10. Auto osservazione
  11. Osservare i talenti degli altri
  12. Programmare il pilota automatico con la meditazione

La lista potrebbe andare avanti, ma il punto chiave è questo: se non alleniamo l’intelletto delle nuove generazioni a “pensare prima di agire” il rischio è di educare i bambini ad un automatismo che non servirà al mondo.

Nel Metodo Yoga in Classe, il metodo migliore per sviluppare l’intelletto dei bambini sono le storie educative.

Le storie educative sono un’incredibile fonte di riflessione, auto osservazione, spunto per osservare i talenti degli altri e per pensare a come si vorrebbe vivere il proprio futuro.

Ma tutto ha un costo. Per iniziare ad allenare l’intelletto degli studenti è necessario riservare una parte della didattica a questo scopo.

 

Per maggiori approfondimenti, si consiglia di scaricare l’ebook gratuito: 

Guida Yoga in Classe della Scuola di formazione insegnanti Yoga in Classe